Quale Impatto Ha Avuto
la Pandemia
sull’Intelligenza Emotiva delle Persone?
Alcune scoperte chiave sull’ottimismo, sul rischio e altro durante il COVID-19 dal più grande studio di intelligenza emotiva al mondo
Quale è stato l’impatto della pandemia sull’Intelligenza Emotiva delle persone? Questo grafico racconta una storia chiara – i trend globali dell’intelligenza emotiva erano buoni dal 2017 al 2019… e nel 2020 è successo questo:
L’intelligenza Emotiva (EQ) ha subito un declino. In un anno dominato da stress, solitudine e paura, questo dato non sorprende affatto. Ma uno sguardo più attento ai dati rivela alcune sfumature interessanti su come la pandemia ha influenzato specifici gruppi demografici – e perché è assolutamente essenziale reinvestire in alcune delle abilità di intelligenza emotiva che abbiamo collettivamente perso quest’anno.
La Pandemia Ha Colpito l’Ottimismo: Sei Andato in Burnt Out nel 2020?
Puoi immaginare qual è l’abilità che ha visto il maggior calo nel 2020? L’allenamento dell’Ottimismo. Bada bene, l’Ottimismo non è il profumo della vita o vedere il bicchiere sempre pieno, ma è l’abilità di vedere opzioni alternative. Questa abilità è calata del 5%. E, come abbiamo scritto riguardo il futuro del lavoro, abilità correlate come la collaborazione, l’immaginazione e l’assunzione di rischi hanno tutte visto un calo a livello globale di oltre il 10% (Leggi lo studio 2021 State of the Heart).
Guardando alla neurobiologia, questo dato ha senso. Quando proviamo stress, siamo biologicamente programmati per essere meno creativi, meno compassionevoli, meno visionari. Nell’ottica del risparmio cognitivo, quando il corpo deve proteggersi da una minaccia, spegne questi altri sistemi e restringe tutto il suo focus sulla minaccia stessa, ottimizzando così la sua energia.
Ci sono, tuttavia, due grandi problemi con questa tendenza:
Il primo è che il nostro sistema di risposta allo stress si è evoluto per affrontare minacce tangibili e temporanee – come una tigre che ti insegue nella giungla – non minacce esistenziali a lungo termine. Quando sperimentiamo uno stress elevato per intere settimane o addirittura mesi, arriviamo all’esaurimento e al burnout – ed è esattamente questo che sta accadendo.
Il secondo problema è che l’ottimismo è davvero importante. È fortemente correlato ad aree importanti come prendere buone decisioni, avere relazioni di qualità, lavorare efficacemente e mantenere il benessere mentale e fisico. Infatti, le persone con un alto ottimismo hanno una probabilità 8 volte maggiore di ottenere un punteggio elevato in queste aree. Quella che è probabilmente la più importante abilità di intelligenza emotiva è scesa di più nel 2020. È interessante notare, però, che non è scesa allo stesso modo per tutti.
La Perdita di Ottimismo Ha Colpito Più Duramente i Giovani
Un avvertimento interessante: per quanto riguarda l’ottimismo, la pandemia ha colpito i giovani molto più duramente degli adulti:
Come potete vedere, le persone oltre i 45 anni hanno sperimentato un leggero aumento. Si noti che questi dati provengono da un enorme campione globale e randomizzato (maggiori informazioni sulla ricerca clicca qui). Perché la pandemia avrebbe avuto un impatto più intenso sull’ottimismo dei giovani rispetto alle persone adulte?
Joshua Freedman, uno dei ricercatori che conduce lo studio, ha ipotizzato che potrebbe essere dovuto ai livelli più alti di stabilità strutturale degli adulti: nonostante le modalità lavorative cambiassero, il lavoro continuava. E allo stesso modo, nonostante le responsabilità familiari cambiassero, i genitori dovevano comunque prendersi cura dei loro figli. Gli adulti hanno più “ancore”, mentre i più giovani hanno avuto le loro vite profondamente sconvolte e hanno sperimentato più caos. Ulteriori ricerche ci aiuterebbero a capire meglio come i diversi gruppi di età hanno vissuto la pandemia, il che potrebbe aiutare le persone a riprendersi meglio dagli effetti della pandemia.
C’è, tuttavia, una capacità di intelligenza emotiva che è aumentata nel 2020, attraverso i diversi gruppi di età. Qual è?
Un Unico Outlier: Quale Abilità dell’Intelligenza Emotiva è Diventata Indispensabile?
In questo grafico, quale linea ha una direzione opposta rispetto alle altre nel 2020?
Solo 1 delle 8 abilità fondamentali dell’intelligenza emotiva misurate in questo studio è aumentata nel 2020: l’applicazione del pensiero consequenziale, ovvero la capacità di valutare i costi e i benefici delle scelte. Quest’anno tutti noi abbiamo fatto molta pratica per rafforzare questi muscoli.
È sicuro andare a fare la spesa? Lo è vedere i miei amici e la mia famiglia? Festeggiare il Natale insieme? Mangiare al ristorante?
Come mai prima d’ora, la pandemia ci ha condizionato a fare questi calcoli – a pesare i pro e i contro di cose che prima davamo per scontate. Se abbiamo usato bene questa competenza, allora abbiamo aiutato a mantenere noi e i nostri cari al sicuro. Ma ha anche cambiato la nostra attitudine in un modo che presenta rischi a lungo termine: un accresciuto senso di cautela è prezioso in una crisi, ma nel tempo limiterà l’innovazione e creatività. Questa competenza ci fa allontanare dai rischi e trovare riparo nella sicurezza – il che spesso significa isolamento. Questa dinamica è comprensibile sotto forte stress. Andare sul sicuro ha i suoi vantaggi in una pandemia, ma ha anche un costo.
E mentre molti paesi entrano in una nuova fase della pandemia, è il momento di scegliere intenzionalmente un nuovo atteggiamento di speranza e ottimismo. “Dobbiamo riadattarci ad essere aperti alle possibilità e all’ignoto, invece di andare sempre sul sicuro”, dice Freedman. “Mentre milioni di persone stanno ancora soffrendo, e decine di paesi stanno affrontando la carenza di vaccini, potremmo vedere la luce alla fine del tunnel. Se da una parte abbiamo un lavoro difficile da fare per curare le persone e guarire, forse ora possiamo iniziare a sognare di nuovo un futuro migliore”.
E considerando gli enormi problemi che affrontiamo a livello globale, non è solo sognare per il gusto di farlo. È sognare per trovare una nuova normalità che sposti significativamente l’ago della bilancia in una direzione migliore.
Una Nuova Normalità: Come Allenare l’Ottimismo per un Futuro Migliore
Quando il termine “nuova normalità” è emerso nel 2020, aveva una connotazione decisamente negativa: le cose non torneranno come prima. Abituatevi. Accettatelo. Le maschere ci sono. Le folle saranno sempre proibite. Eccetera, eccetera. “Nuova normalità” significava che avevamo meno opzioni, solo su una base più permanente.
Ma ora, mentre gran parte del mondo si risveglia, il “nuovo normale” può assumere un tono molto più positivo. Una pausa come questa – per quanto dolorosa sia stata – è un’opportunità che capita una volta nella vita. Per cambiare abitudini. Per fare scelte intenzionali su come vogliamo vivere. Per sognare nuovi modi di collaborare – per vedere nuove opzioni invece di navigare con il pilota automatico. Potremmo non avere mai più una tabula rasa come nel 2021.
Come userete l’ottimismo per trarre il massimo da questo periodo di transizione?
Non c’è decisamente carenza di temi su cui concentrare la nostra attenzione: il cambiamento climatico, l’ingiustizia razziale, la disuguaglianza economica. Sono tutti unici, ma interconnessi. Il legame più forte tra loro? Non cambieranno se torniamo semplicemente a quello che stavamo facendo – gli stessi modi di pensare, agire e sentire che non sono riusciti ad affrontare questi problemi per così tanto tempo. Continueranno a peggiorare, a meno che non agiamo. È qui che entrano in gioco l’ottimismo, l’immaginazione e la collaborazione. Questi muscoli si sono atrofizzati quando abbiamo ristretto la nostra attenzione su una particolare crisi nel 2020, ma ora sono più importanti che mai.
Il modello Six Seconds dell’Intelligenza Emotiva è un processo composto da 3 obiettivi – una struttura semplice ed efficace per prendere decisioni migliori. Fatevi queste domande per attingere al vostro ottimismo e raggiungere il vostro scopo ultimo:
Cosa sto provando?
Quali opzioni ho?
Cosa voglio veramente?