CHANGE MANAGEMENT
I percorsi che hanno come focus il cambiamento organizzativo possono rivolgersi a più dimensioni in funzione del ruolo giocato all’interno del cambiamento. Volendo semplificare troviamo che siano due le distinzioni che ha senso fare quando si parla di cambiamento, quella tra: coloro che veicolano il cambiamento (i leader in generale) e coloro che lo subiscono. Su entrambe ha senso intervenire in modo diverso, ecco quindi alcuni esempi:
CHANGE AGENT Pensate a tutti coloro che possono giocare un ruolo attivo all’interno di un processo di cambiamento: dirigenti, middle manager, expert. Per rendere il cambiamento sostenibile è necessario che gli attori del cambiamento sappiano veicolarlo abbattendo quelle barriere emotive che le persone alzano di fronte al nuovo e che solitamente chiamiamo resistenza al cambiamento. I percorsi rivolti quindi agli agenti del cambiamento hanno come obiettivo quello di dare strumenti efficaci di change management. Anche in questo caso l’approccio blended garantisce la personalizzazione di contenuti, tempi e metodologie didattiche in funzione del target (dirigenti, middle manager, expert).
CHANGE ENGAGEMENT In questa categoria sono raggruppate tutte le dimensioni organizzative che subiranno il cambiamento senza poter giocare un ruolo attivo al suo interno. In tal caso la parola d’ordine è coinvolgimento, l’esigenza è quella di aiutare le persone a capire come possono lavorare su sé stesse per vivere il cambiamento in maniera sana. E’ possibile muoversi in più direzioni in base alla storia e al DNA dell’azienda, si può partire misurando la disponibilità al cambiamento dell’organizzazione per poi definire occasioni e momenti collegiali che aiutino le persone a prepararsi al cambiamento acquisendo informazioni e strumenti di facile applicazione.
Per approfondimenti:
– Leggi alcuni Case History realizzati in aziende nostre clienti (approfondisci)
STRESS MANAGEMENT
Come saprete le aziende sono tenute a valutare il rischio stress lavoro correlato (approfondisci) e a prevedere azioni preventive o correttive nei confronti dei gruppi che emergono a “rischio stress”. Oltre a questo le aziende sono chiamate a promuovere una cultura di prevenzione allo stress su tutta la popolazione aziendale. In tal senso Six Seconds oltre che offrire supporto nella fase di rilevazione (STRESS AUDIT) affianca, con l’area training, l’azienda nella definizione degli interventi formativi che dovranno seguire. Anche in questo caso questi possono rivolgersi a più target con metodologie, tempi e modalità differenti. Alcuni esempi:
WORKSHOP DI SENSIBILIZZAZIONE: sono interventi della durata variabile (da 2 ore a una giornata) che possono rivolgersi ad un target eterogeneo (tutta l’azienda) o specifico (dirigenti, middle manager, etc). L’incontro, oltre che informare, aiuta le persone a: allargare la propria sfera di consapevolezza; porre maggiore attenzione su ciò che tutti possono fare per affrontare lo stress o (cosa ancor più importante) non generarlo negli altri; promuove una cultura di maggior attenzione al benessere e alla salute.
STRESS TRAINING: questa macro area raggruppa gli interventi che l’azienda può avviare a fronte della rilevazione sui gruppi emersi a rischio stress. La durata e tipologia degli interventivaria in base ai risultati della somministrazione.
Per approfondimenti:
– Leggi alcuni Case History realizzati in aziende nostre clienti (approfondisci)
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