Paura e Coraggio – verso la scoperta di sé
Sin da piccolissimi ci confrontiamo con il tema della paura ed essa viene ricondotta a ciò che è ignoto, sconosciuto. L’educazione che riceviamo molto spesso non ci porta a lavorare sulle nostre paure e sulle emozioni in generale e il nostro mondo interiore rimane relegato nell’inconscio: persino noi stessi rischiamo di diventare un elemento che ci è ignoto, oscuro.
Quanti, ad esempio, hanno paura perché non si sentono all’altezza di una sfida? Non sappiamo se ce la faremo, non conosciamo davvero le nostre qualità e non entrare nell’arena allo stesso tempo non ci permette di coltivare queste qualità.
Jung, che ha dato un grande contributo verso la strada dell’auto-conoscenza, dice: “non ci si illumina immaginando figure di luce, ma rendendo cosciente l’oscurità”.
Quando parliamo di coraggio molto spesso lo associamo al tentativo di uscire dalla zona di comfort, affrontare le proprie paure, non tirarsi indietro di fronte a una sfida. E se il coraggio partisse dalla consapevolezza?
Quando insegniamo a un bambino o a una bambina a nuotare, capita di pensare che la soluzione sia buttarsi in acqua. Associamo quindi il coraggio con il metterci in azione: ignoriamo la paura e agiamo. Ma sarà davvero questo il coraggio?
La paura del buio termina quando accendiamo la luce, vediamo cosa c’è nella stanza. Cosa vuol dire quindi affrontare la paura con coraggio? Agire facendo finta che non ci sia o agire comprendendo l’utilità del suo messaggio? Ad esempio, tornando alla paura di prima relativa a una nuova sfida posso cercare di capire meglio la ragione di quella paura: posso capire che ho bisogno di prepararmi meglio oppure scoprire che spesso cado in un pattern di poca fiducia nelle mie capacità quando devo fare qualcosa di nuovo. Se mi accorgo di un mio schema ricorrente, di un mio automatismo, posso lavorarci.
Le neuroscienze ci confortano sul fatto che i nostri automatismi vengono da sinapsi consolidate da comportamenti ripetuti. E possiamo sempre allenarne di nuovi o influenzare quelli esistenti: ecco il concetto di Neuroplasticità. Una bella chiave di lettura su cui si fonda il libero arbitrio che abbiamo su noi stessi.
Dire “non sono capace” rispetto a dire “sono bloccato da uno schema ricorrente che mi porta ad avere poca fiducia nelle mie capacità” è già un bel cambiamento! E che impatto ha sulle mie emozioni? Imparo a navigarle, ascoltarle, starci dentro.
Questa è una parte integrante dell’Intelligenza Emotiva, essere più abili nella gestione dei sentimenti, che ci porta ad agire, a gestire noi stessi tenendo conte della saggezza del nostro mondo interiore.
Coraggio, Avere Cuore.
Se vediamo l’etimologia della parola Coraggio essa viene da “Cor Habeo”, Avere Cuore. Agire con il cuore, considerare le nostre emozioni come alleate e come parte essenziale del nostro viaggio, non come voci scomode da ignorare.
Ancora Jung dice: “Dove c’è la paura, lì c’è la soluzione”. Stare con la paura, ascoltarla e capire dove può portarci se ne cogliamo la saggezza. Soluzione che potremmo trovare se accendessimo la luce e avessimo più informazioni. Allenando quindi nuove qualità, o addirittura valutare che è meglio non correre rischi, che potremmo avere impatti negativi eccessivi per noi stessi e per gli altri. In quest’ultimo caso non ci stiamo tirando indietro per mancanza di coraggio ma perché abbiamo soppesato, valutato e ci siamo resi conto che i rischi sono maggiori dei benefici.
E il viaggio dell’Intelligenza Emotiva prosegue: se questa rinuncia mi provoca un senso di rimpianto, posso ascoltarlo. Ho modo di ridurre i rischi? Posso fare qualcosa per gestire meglio e in sicurezza questa sfida? Che valore potrei portare attorno a me?
Il Coraggio di farsi domande.
Coraggio di farsi domande significa entrare in contatto con noi stessi, di mettere in moto la nostra creatività, anche a disposizione degli altri. La zona di comfort in cui cadiamo, spesso ci porta a rimanere bloccati nei nostri automatismi senza nemmeno rendercene conto e a non accendere quell’interruttore della nostra Intelligenza Emotiva che ci rende più consapevoli e intenzionali e a costruire/agire in direzione di ciò che per noi è davvero importante, impattando positivamente sugli altri.
Imparando a coltivare un coraggio che si fonda sulle nostre qualità interiori possiamo infatti arrivare a utilizzare le nostre emozioni per connetterci con gli altri e portare valore alle persone intorno a noi. Possiamo agire avendo il cuore in pace perché in un mondo che si muove al buio, grazie a questa luce interiore abbiamo la possibilità di vedere qualcosa in più e essere persino in grado di donare un po’ di luminosità a chi vorrà camminare accanto a noi.
Avere cuore, avere coraggio per illuminare una strada da percorrere insieme. Donare il nostro coraggio a chi vorrà accendere la luce.
S ere coraggio per donare coraggio e camminare insieme
Bellissima rivelazione 👏👏