Ieri, 2 Settembre 2021, l’assistente virtuale Alexa dopo il consueto buongiorno mi ricorda che è la ricorrenza della nascita di Giovanni Verga, autore, tra gli altri capolavori, dei Malavoglia. La notizia evidentemente mi crea qualche disagio e sento un nodo allo stomaco. Le emozioni dicono qualcosa e attingono dati dalla mia memoria. Mi viene in mente quando in prima media mi hanno dato come compito delle vacanze la lettura dei Malavoglia, grande capolavoro ma chiediamoci… Adatto ad un ragazzo di 11 anni? Fu il mio primo approccio con un libro importante e cosa imparai? Che la letteratura è difficile, noiosa. E chiusi quel libro… Non riuscii a terminarlo arrivando a scuola con la paura di non aver fatto il mio dovere, ma poi constatando, con un certo sollievo, che la professoressa d’italiano non ci chiese nulla dei Malavoglia. Forse si era dimenticata, ma l’ombra di quel libro mi accompagnò per tutta l’estate. Ecco spiegato il nodo allo stomaco.

Sono passati circa 35 anni da quell’estate e quella esperienza di lettura infelice probabilmente oltre che a farmi chiudere sconfitto i Malavoglia mi ha tolto la voglia di aprire tanti altri classici. Forse dovrei cimentarmi di nuovo con i Malavoglia un giorno… Ma riecco il nodo allo stomaco. Forse un giorno…Cosa accade quando i ragazzi a scuola sperimentano noia e difficoltà nell’apprendere? Si iniziano a convincere che la cultura sia noiosa, che non valga la pena conoscere grandi autori. Ma come mai molti ragazzi dicono che la didattica li annoia? Se ci pensiamo, vedendoli oggi con occhi adulti, i grandi classici sono meravigliosi e c’è tanto da conoscere e da imparare dai grandi autori della letteratura.

Perché la noia?

La risposta è facile. Incontrare un insegnante che sappia appassionare è questione di fortuna. La formazione dei docenti si focalizza sul contenuto della materia e non sull’insegnarla. Quindi può mancare, se non coltivato in autonomia, il saper appassionare, coinvolgere e far prendere vita ai meravigliosi contenuti che la scuola vuole portare ai ragazzi. Però c’è il voto. Le materie non vengono presentate stimolando emozioni piacevoli e quindi l’ingrato compito di convincere i ragazzi a studiare spetta al voto. Eccolo il vero colpevole di quel nodo allo stomaco! Mentre non riuscivo a terminare i Malavoglia la paura era di iniziare l’anno scolastico con un brutto voto. Ora che l’ho capito posso leggere i Malavoglia… Riecco il nodo allo stomaco. Forse un giorno.

Le emozioni sono così, si attivano sulla base delle esperienze che facciamo.

E ci fanno prendere delle decisioni, come non leggere i Malavoglia o altri grandi classici, sulla base delle esperienze vissute in passato. Le neuroscienze ci dicono che il cervello apprende attraverso le emozioni. Se sono piacevoli ci vorremo avvicinare a ciò che le ha generate. Ci potranno portare verso l’apprendimento. Ci faranno aprire al nuovo. Una scuola che annoia oggi appare paradossale. Senza rendercene conto rischiamo di allontanare i ragazzi dalla conoscenza. La responsabilità non è degli insegnanti, anzi molti di loro mettono in campo qualità meravigliose anche senza essere stati formati in tal senso. La buona notizia è che queste qualità possono essere allenate. Questa è la base delle moderne metodologie di Apprendimento socio-emotivo. Utilizzare le emozioni all’interno del processo di apprendimento.

In Six Seconds utilizziamo una metodologia chiamata Self Science che consente di coinvolgere e mettere a bordo i ragazzi basandoci sui principi delle neuroscienze, basandoci su come il cervello facilita l’apprendimento. Quindi portiamo strumenti ai docenti per aiutarli ad innescare emozioni piacevoli, portando i ragazzi a sviluppare il pensiero critico in una modalità non frontale ma partecipativa. Lavori di gruppo, giochi, simulazioni, domande di stimolo e riflessione… Tutto questo alimenta una nuova didattica che porta i ragazzi a mettersi in gioco a co-creare insieme all’insegnante l’apprendimento, impattando positivamente anche sul clima della classe. Diverse ricerche oggi avvallano i risultati del SEL (Social Emotional Learning – Apprendimento socio-emotivo) e molti di questi dati li abbiamo constatati personalmente sul campo. Ne beneficiano le relazioni in classe, i ragazzi ottengono migliori risultati nella partecipazione e nel rendimento, si riducono fenomeni di bullismo e tanti ragazzi mostrano più fiducia e apertura nel mettersi in gioco e nello sperimentare. Servono nuove basi, nuovi valori, nuovi tipi di intelligenza… Come l’Intelligenza Emotiva, visto che le emozioni sono un veicolo chiave dell’apprendimento. La stessa didattica può diventare uno stimolo in tal senso e aiutare i ragazzi a conoscersi meglio, ad esplorare il proprio mondo emotivo a diventare più coscienti, intenzionali e mossi da scopi nobili che li aprono agli altri.

Una lettura di grandi opere come la Divina Commedia, i Promessi Sposi e immagino (!) anche i Malavoglia possono creare tantissimi spunti per imparare dalle vicende narrate, offrire chiavi per conoscere noi stessi attraverso le esperienze dei personaggi. Ci sono tanti insegnamenti preziosi che grandi Uomini che hanno attraversato la storia ci hanno lasciato. Se i libri rimangono chiusi, chiuderemo anche la mente e i ragazzi saranno più attratti da contenuti “mordi e fuggi” che certamente saranno di intrattenimento ma che nella maggior parte dei casi non nutriranno quel qualcosa in più in loro per aiutarli a diventare adulti più consapevoli e responsabili. Per questo in Six Seconds lavoriamo con ottimi risultati per portare l’Intelligenza Emotiva in tutti i contesti e partire dalle scuole è un ottimo modo per investire sul nostro futuro. E nell’istruzione, nella storia, nella letteratura abbiamo tanti insegnamenti preziosi che ci indicano la via e la chiave per un futuro migliore. Dobbiamo solo aiutare i ragazzi a riscoprire questo importante lascito e trovare quel seme in noi che ci permetta di appassionarci verso il sapere in modo da riuscire a trasmetterlo in modo più adeguato. In modo da stimolare emozioni piacevoli. In modo da aiutare i ragazzi anche a navigare le emozioni meno piacevoli che fanno sempre parte della vita.

Imparare a gestire quindi anche i nodi allo stomaco. Sarà arrivato il momento di leggere i Malavoglia?

Manuel Caviglia, Program Manager Education

PS Ecco un esempio di come… Navigare le Emozioni con Leopardi! Buona visione!