A Ca Vecchia c’è il sole, la musica, ci sono i corner allestiti per dare informazioni a chi lo desidera e soprattutto ci sono i sorrisi e le strette di mano degli amici che si ritrovano. C’è chi si incontra ma c’è anche chi arriva per la prima volta, c’è chi ha portato un amico e chi, un po’ timidamente, si guarda intorno chiedendosi presumibilmente dove sia finito e perché ci siano dei clown vestiti di tutto punto che dispensano nasi rossi prima del loro intervento. Lo staff di Six Seconds si accorge che l’attenzione principale è rappresentata dal corner del merchandising allestito per raccogliere i fondi che andranno, sottoforma di borse di apprendimento, a sostenere la partecipazione di bambini in difficoltà al Campus delle emozioni! Il tempo di realizzare che le t-shirt “I Love My Brain” andranno a ruba come sperato e sono tutti pronti ai loro posti per partire!
Ore 10.00: si parte!
Massimiliano Ghini (Presidente di Six Seconds Italia) apre i lavori in pieno stile Six Seconds: domande, interazioni, numeri, riflessioni, filmati, e ovviamente emozioni che ci aiutano a ragionare sul tema dell’intangibile, dei talenti e di come attraverso strumenti e didattica integrata si può sostenere il cambiamento individuale ed organizzativo aumentando efficacia e performance. L’intervento si conclude con un passaggio sul tema della Responsabilità Sociale e un invito a visitare il corner dedicato alla raccolta fondi per il Campus delle Emozioni a cui è dedicato anche l’immancabile video finale! Ultimo atto dovuto ovviamente è un saluto e l’invito a godersi una sana giornata di apprendimento e divertimento!
Ore 11.00: la parola ai relatori!
Il programma è organizzato nell’ottica del forum: i partecipanti decidono quali interventi seguire mentre i relatori si passano il testimone nelle sale Amigdala e Talamo
Aprono la giornata, nelle rispettive sale, Luigi Boaretto (site manager di Ciba) e i clown di VIP Bologna Onlus.
Luigi ci parla di Lean Management e Intelligenza Emotiva esplorando le possibilità di successo che può garantire un processo di lean se gestito con focus sulle persone e sulla gestione delle dinamiche emotive. L’esperienza di Ciba ci ha insegnato come è possibile rendere sostenibile un processo di cambiamento grazie al coinvolgimento delle persone.
In parallelo all’intervento di Luigi si è svolto quello dei clown Molla, Lana, Tapiro e Culla che ci hanno raccontano l’esperienza di essere clown VIP (Viviamo in positivo), parlandoci dei loro servizi nelle corsie degli ospedali, nelle carceri e nelle suole. Ci hanno fatto scoprire un mondo fatto di professionalità, formazione, grande impegno, passione ma soprattutto amore verso l’altro soprattutto se in difficoltà. Ci hanno fatto venir voglia di saperne di più e magari tra la platea qualcuno deciderà di seguire un corso di formazione VIP e diventare un clown!
Ore 12.00: la parola passa a Barbara Quadernucci e a Michele Cucchi
Michele Cucchi (medico specialista in psichiatria presso il San Raffaele Turro di Milano) ci ha parlato dell’importanza per i medici di sviluppare le loro competenze comunicative e in generale socio emotive per stabilire un miglior contatto non solo con i pazienti ma anche tra “addetti ai lavori”. Michele ha sottolineato l’importanza, per un medico, di partire da sé per poi arrivare agli altri. Poiché l’ambiente e le problematiche che affronta un medico impongono una grande presidio delle competenze socio emotive ci ha fatto molto piacere sentire da Michele quanto anche i medici stiano facendo per lavorare su di sé e quanto anche le scienze possono supportarci nella conoscenza più profonda della complessità umana!
Barbara Quadernucci ha toccato il delicato tema del rapporto genitori-figli facendoci riflettere sul ruolo educativo dei genitori e all’importanza di dare la giusta cittadinanza in famiglia alla dimensione socio emotiva. Partendo dalla sua esperienza di madre ed educatrice ci ha fatto non solo sorridere e divertire ma ci ha aiutato a vedere nell’Intelligenza Emotiva un valido supporto al ruolo genitoriale. Siamo stati incoraggiati, ci siamo commossi e abbiamo visto con occhi diversi i nostri limiti stimolati a ricercare con coraggio, energia e fiducia nuove strade educative.
Ore 13.00: tutti a pranzo!
Ore 14.15: si riparte con la tavola rotonda
Grazie alla guida di Cristina Origlia (giornalista del Sole 24Ore) abbiamo messo a confronto l’esperienza di manager, formatori e imprenditori che ci hanno raccontato la loro esperienza dimostrandoci come, seguendo le parole di Drucker, sia necessario partire da sé se si vuole arrivare agli altri facendosi carico del proprio stato emotivo in un’ottica di leadership ed influenza.
Ore 15.00: Filosofia e cultura organizzativa
Neri Pollasti e Paolo Cervari ci hanno fatto conoscere l’approccio delle pratiche filosofiche e di come queste possono supportare le aziende e le persone. Attraverso un intrigante confronto con la platea siamo stati coinvolti e spinti ad allenare il nostro pensiero critico affrontando per esempio il concetto di valore. Ci sono state fatte domande non convenzionali su cos’è per noi il valore, cos’è per l’azienda il valore e se c’è differenza tra uno stesso valore se percepito dall’organizzazione e da un individuo e se questi sono destinati a procedere su binari paralleli o si incontreranno mai in un punto. In pieno stile Six Seconds siamo usciti dall’aula con qualche dubbio in più ma con la voglia di guardare oltre le apparenze.
In parallelo Ciro Gallo (Hr Development e Training Manager) ci ha parlato di cambiamento e cultura organizzativa attraverso l’esperienza che la sua azienda (Rosetti Marino) sta portando avanti da qualche anno. Con lui abbiamo riflettuto su come facilitare i processi di integrazione di culture organizzative diverse, incidere sul livello di fiducia delle persone e riuscire a presidiare in tutto questo lo sviluppo sul mercato anche in un periodo non certo facile come quello attuale. Abbiamo compreso come, in tema di cultura organizzativa, sia necessario intervenire oltre che sui processi organizzativi anche su quelli emotivi e che rappresentano spesso il maggior ostacolo al cambiamento.
Ore 16.00: Personal coaching e sostegno alle aziende
Insieme a Mirco Soprani abbiamo affrontato il tema del cambiamento personale riflettendo sull’importanza, per il coach stesso, di includere nel suo pacchetto di formazione professionale lo sviluppo delle proprie competenze emotive. Attraverso la condivisione di alcuni casi pratici abbiamo affrontato il tema della costruzione del rapporto di fiducia tra coach e coachee e dell’importanza per il coach di essere consapevole dei propri punti di forza e debolezza.
Nella stanza Amigdala intanto Roberto Pancaldi (Training Manager Adecco) e Sara Boldrini (HR Director di Gambro Dasco) ci hanno parlato di come sostenere la formazione in azienda avvalendosi dei fondi interprofessionali. Il caso Gambro Dasco è stato un esemplare case history in cui le sinergie tra più attori (azienda, Adecco, Six Seconds) hanno saputo creare valore per le persone garantendo continuità a progetti che diversamente si sarebbero interrotti.
Ore 16.30: si conclude in bellezza!
Isabella Pierantoni (executive e shadow coach) ci ha fatto esplorare le nuove frontiere del coaching mixando sapientemente l’esperienze pratiche con case history personali. Il suo intervento ha colto i bisogni di più interlocutori: coach professionisti che hanno avuto l’opportunità di aggiornarsi e le aziende che hanno potuto conoscere un nuovo strumento di intervento da proporre ai propri interlocutori interni.
In parallelo si è svolto l’intervento di Andrea Di Martino (presidente di ADM) che ci ha fatto riflettere su come le dinamiche emotive personali incidano sulla nostra gestione del tempo. Andrea non si è limitato però a dirci che abbiamo un problema ma ci ha indicato anche possibili alternative e soluzioni invitandoci alla sperimentazione di comportamenti nuovi e lasciandoci con la curiosità di sperimentare e saperne di più.
Ore 17.30 chiusura dei lavori
La palla è passata nuovamente nelle mani di Massimiliano Ghini che ha tirato le fila della giornata dando a tutti l’appuntamento al prossimo anno senza dimenticarsi di comunicare il bellissimo risultato raggiunto grazie al contributo di tutti, ovvero la raccolta (grazie allo stand merchandising) di una quota di denaro in grado di garantire la copertura di due borse di apprendimento per due bambini in difficoltà.