In un mondo in cui i punteggi relativi al senso di scopo hanno raggiunto i minimi storici, come possiamo portare il concetto di “purpose” nella conversazione e aiutare le persone ad attingere al loro Noble Goal (anche quando non ne hanno mai sentito parlare)?

Barlumi di Purpose: 3 tips di Intelligenza Emotiva per fare coaching con il senso di scopo 🌱

 

La cattiva notizia è che inserire il purpose in una conversazione di coaching sta diventando sempre più difficile. La buona notizia è che questo lo rende ancora più potente.

I punteggi relativi al senso di scopo, a livello globale, hanno raggiunto il minimo storico (scarica il nuovo State of the Heart per consultare l’andamento dell’Intelligenza Emotiva). 

Questi dati provengono dai punteggi di una competenza dell’Intelligenza Emotiva (EQ) chiamata Perseguire Obiettivi Eccellenti.

Un Noble Goal è un senso di scopo generale: lo “perseguiamo” rendendolo parte integrante della nostra persona. Non si tratta solo di azione, ma anche di relazione con gli altri e con se stessi.

Nei nostri percorsi di certificazione, i partecipanti hanno molta familiarità con l’idea di un Noble Goal. Si tratta di una leva profondamente potente per la crescita, per cui viene spesso utilizzata nella pratica del coaching. Il che porta a una domanda frequente: come posso discutere di questo argomento con persone che non hanno mai sentito parlare di Noble Goal?

Da dove partire:

E se avessimo un senso di scopo già dentro di noi? A volte potrebbe essere una luce ardente, a volte una candela tremolante – ma se fosse sempre lì?

Non abbiamo prove empiriche. Eppure, in tanti luoghi, dai viaggi in auto ai workshop, dalle aule agli uffici, abbiamo incontrato tante persone che sentono una scintilla e spesso un profondo desiderio di accenderla.

Crediamo che il senso di scopo sia uno dei bisogni umani più elementari e, in quanto animali sociali, è legato alla comunità. Con le giuste relazioni, possiamo sentire quel sostegno che alimenta la fiamma del proprio purpose.

Come coach, non è nostro compito “costringere” qualcuno a parlare di obiettivi. Tuttavia, se l’ipotesi precedente è anche solo in parte corretta, il senso di scopo verrà fuori in molte sessioni di coaching. Forse non come un’idea completamente formata, ma come un barlume che possiamo curare e alimentare. Ecco come fare:

Tre tips di coaching per rafforzare il senso di scopo dei vostri coachee (e il proprio)

Notare i segnali

Quando qualcuno inizia a connettersi con un senso di scopo, lo sentiamo. Praticare il coaching con Intelligenza Emotiva significa affinare l’istinto di notare gli spiragli, i barlumi. Notare che gli occhi di qualcuno diventano più luminosi. Sentire il timbro di voce del coachee che segnala un nuovo livello di comprensione.

A volte questi spiragli possono essere anche espressi direttamente. Potrebbero essere del tipo: “vorrei essere più chiaro sulla direzione da prendere a lungo termine” o “come faccio a decidere a cosa dare priorità”. Sono tutti inviti ad attingere al purpose.

Per certi versi, questo è il meno pratico dei tre consigli, perché è intangibile, eppure è il più potente: quando sei sintonizzato su questi dettagli, la tua attenzione e la tua presenza illuminano i coachee.

Allineare il Purpose

Il Modello Six Seconds è un processo d’azione composto da tre parti:

Sintonizzarsi per essere più consapevoli. Lo chiamiamo “Know Yourself” e ci aiuta a vedere COSA sta succedendo.
Fare una pausa per essere più intenzionali. Si tratta di “Choose Yourself”, che ci aiuta a capire COME rispondere.
Connettersi per essere più propositivi. “Give Yourself”, che ci aiuta a connetterci con il PERCHÉ.

Il COSA riguarda le parole e le azioni, cosa hanno fatto e non hanno fatto.
Il COME riguarda l’impatto. Come queste parole e azioni hanno influenzato loro e gli altri.
Il PERCHÉ riguarda il significato. Perché le parole, le azioni e l’impatto sono importanti.

Mentre ascolti queste tre prospettive, noterai anche come sono allineate o meno. Spesso ci troviamo in uno stato in cui COSA stiamo facendo e COME ci presentiamo non ci porta al PERCHÉ desiderato. Una volta che inizi a notare questi sbilanciamenti, puoi porre questo tipo di domanda: “Mi sembra che tu abbia detto di volere X.. per arrivarci, cosa potresti fare di diverso?”.

Alimentare il fuoco

Possiamo “alimentare il fuoco del senso di scopo” ricordando i momenti in cui questo era più vivo. Come coach ispirati dall’Intelligenza Emotiva, sappiamo che le emozioni catalizzano la crescita e il cambiamento. Quindi, “alimentare il fuoco del proprio purpose” funziona ancora meglio quando possiamo attingere alle emozioni che illuminano il senso di scopo.

Potremmo chiedere: “quali sono state alcune delle emozioni che in quel momento ti hanno aiutato?” oppure: “quando hai avuto quel senso di connessione, come ti sei sentito?”

Come al solito, il consiglio è di provare questi spunti prima di tutto su se stessi.

Poi adattali e sperimentali a seconda delle tue esigenze future!