I veri professionisti del coaching certamente sanno che l’intelligenza emotiva è molto importante poiché, in ogni campo e per ogni tipologia di persone, permette una maggiore efficacia e padronanza personale
Noi coach in particolare siamo chiamati a essere esperti di Intelligenza Emotiva, è necessario che lo siamo proprio per la nostra professione. Dobbiamo essere emotivamente intelligenti e capaci di stimolare lo sviluppo dell’intelligenza emotiva dei nostri clienti, quando questo possa essere di supporto ai loro obiettivi.
Nella mia esperienza, un coach ha almeno quindici motivi fondamentali per lavorare alla sviluppo della propria intelligenza emotiva e certificarsi su uno strumento di assessment dell’intelligenza emotiva, infatti grazie a questa un coach:
1. Può riferirsi al proprio sentire emozionale per scegliere con quali clienti lavorare o a quali progetti collaborare;
2. Sa gestire meglio se stesso durante le sessioni di coaching, soprattutto quando i suoi “pulsanti emotivi” vengono sollecitati dalla situazione creatasi con il cliente;
3. Quando si promuove, in occasioni pubbliche o private, si rende conto del proprio stato emotivo riesce a essere ed apparire più consapevole;
4. Riesce a definire un proprio piano di sviluppo su quelle aree o situazioni che, si rende conto, lo mettono in difficoltà;
5. Riconosce nei suoi clienti l’insorgere di un vasto range di emozioni e può offrire un feedback chiaro e circostanziato al suo cliente chiedendogli come si vuole comportare rispetto a quelle emozioni;
6. È in grado di comprendere con quali emozioni del cliente sta lui stesso entrando in risonanza emotiva e quindi le gestisce;
7. Nel promuovere se stesso o il coaching è capace, osservando i suoi interlocutori di riconoscere le emozioni che il suo intervento sta generando e quindi regolarsi di conseguenza;
8. Sa proporre esercizi o esperienze che possano essere utili al cliente per riconoscere e gestire determinate emozioni che siano implicate nel raggiungimento degli obiettivi del cliente stesso;
9. Riesce con facilità a stare con le proprie emozioni e con quelle dei clienti, facendole diventare opportunità invece che rumore di fondo e “disturbi sulla linea”;
10. Sa evocare o far evocare al cliente specifiche emozioni per vedere che differenza potrebbero fare in relazione a degli obiettivi o, viceversa, evocare scenari specifici per osservare che emozioni generano al cliente;
11. Supporta con efficacia i suoi clienti nel percorrere il loro dialogo interiore e le emozioni a esso collegate, sa accompagnare i clienti a un livello di auto-esplorazione profonda;
12. Sa evocare emozioni utili perché il cliente trovi l’energia necessaria per passare all’azione dopo aver definito un action plan;
13. Aiuta i suoi clienti a trovare il modo di auto-generare degli stati emotivi utili all’azione e a superare ostacoli;
14. È in grado di somministrare un assessment sull’intelligenza emotiva e sa restituirlo offrendo ai suoi clienti un’opportunità preziosa di misurare e confrontarsi con questa dimensione;
15. Ha uno strumento in più di attivazione di nuovi clienti, partendo in modo semplice e strutturato da un assessment per poi continuare con un più specifico percorso di coaching.
Personal & Executive Coach
Partner & CEO di Asterys Lab