Il declino dell’Intelligenza Emotiva sta rallentando
Questo è quanto emerge dallo State of the Heart 2018 di Six Seconds (un’analisi globale sui trend dell’intelligenza emotiva dal 2011 al 2017 svolta su un campione di 200.000 persone). Dopo il declino registrato a livello mondiale dal 2011, emerge finalmente una stabilizzazione negli ultimi due anni.
A fronte della lettura del report ci sono molti spunti interessanti per l’azienda moderna, che si confronta con un mercato sempre più turbolento ed imprevedibile. L’Efficacia Emotiva emerge ancora una volta come una chiave imprescindibile di successo.
E la situazione in Italia?
Come evidenzia il report (scaricabile a fondo pagina), il livello di intelligenza emotiva nel nostro paese è al di sotto della media globale. Questo dato sta generando una profonda riflessione sul vantaggio competitivo che l’Italia potrebbe avere se l’Intelligenza Emotiva avesse un ruolo chiave nella crescita organizzativa.
Vi starete quindi chiedendo perché questa notizia è così importante, e per quale motivo le aziende italiane dovrebbero investire energie e risorse per sollecitare un cambiamento ed invertire il trend. Vediamo qualche risposta nel prosieguo dell’articolo.
L’Intelligenza Emotiva anche in Italia fa la differenza
Lo State of the Heart 2018 ha messo in evidenza una forte correlazione tra intelligenza emotiva e i nostri outcome, intesi come una combinazione tra efficacia, relazioni, benessere e qualità della vita, in ambito personale, sociale e professionale. Il suo declino, la sua stabilizzazione o il suo incremento, ha quindi un impatto diretto sulla performance.
Il grafico a fianco mostra infatti come in Italia
il 25% del campione con il maggior livello di Intelligenza Emotiva abbia un punteggio nettamente più elevato sugli outcome (detti anche fattori di successo) rispetto al 25% con punteggi più basso di IE.
In questo modo diventa evidente come l’intelligenza emotiva, cioè la nostra capacità di essere CONSAPEVOLI, INTENZIONALI e STRATEGICI, faccia la differenza nel raggiungimento dei nostri obiettivi e nella qualità ed efficacia della nostra performance.
Quanto è diffusa l’importanza dell’IE nello scenario imprenditoriale italiano?
Uno studio condotto da Deloitte sulla preparazione dell’industria italiana rispetto alla tecnologia 4.0 ha rivelato come i manager italiani siano consapevoli del ruolo centrale che ricoprono le risorse umane in questa epoca: l’81% degli intervistati ha dichiarato che le competenze della forza lavoro si evolveranno molto rapidamente, tuttavia solo il 49% l’ha indicata come una priorità strategica.
Infatti, sebbene risulti necessaria una formazione dei talenti che sia aggiornata al contesto tecnologico, solo il 18% degli investimenti è destinato alla gestione delle risorse umane a fronte delle risorse destinate alle nuove tecnologie relative ai processi/operations (59%), alle attività a supporto ai clienti (54%), e alla produzione (38%). Questo punto mette in luce un ulteriore contrasto rispetto al dato Global dove il 40% degli investimenti è destinato allo sviluppo delle risorse umane. Questo significa che le strategie attuali sono principalmente incentrate su attività operative e su una visione di breve periodo.
L’azienda italiana ha oggi l’opportunità di vedere gli obiettivi in maniera prospettica ed agire strategicamente anziché rispondere ai bisogni in maniera semplicemente tattica. L’Intelligenza Emotiva è la chiave per fare questo switch.
Motivazione interna + Obiettivi eccellenti = Performance
L’analisi State of the Heart ha individuato le competenze del modello Six Seconds che più impattano sull’efficacia personale e relazionale.
Due di queste sono Trovare la motivazione intrinseca (che influenza il 60% della performance) e Perseguire obiettivi eccellenti (che ne influenza il 58%).
Guardiamole insieme per capire meglio come definirle e quali sono alcune implicazioni concrete.
Trovare la motivazione intrinseca: la capacità di attingere alle propria motivazione interiore, di auto-motivarsi – guadagnando energia e spinta alla realizzazione dai propri valori. Non c’è nulla di male ad avere leve motivazionali esterne purché non siano le uniche a guidarci.
Come faccio ad accendere il fuoco della motivazione interiore ai miei dipendenti, facendo sì che imparino ad allenare questa competenza e riescano a motivarsi autonomamente?
Perseguire obiettivi eccellenti: l’idea di allineare i nostri obiettivi ad una visione superiore e connettere le nostre scelte ad un senso di scopo più profondo. Mettere le nostre capacità a servizio degli altri, dare il nostro miglior contributo a creare un sistema migliore. È delle competenze la più strategica.
In che modo posso contribuire alla mia realtà aziendale come singolo, e aiutare la mia azienda a creare valore all’interno della società ? Nei periodi difficili, come posso mantenere chiara la visione a lungo termine e supportare i miei dipendenti affinché non perdano la direzione ?
Una forte motivazione intrinseca è una buona spinta all’azione; tuttavia, un’azione compiuta senza un significato profondo rischia di farci investire le nostre risorse migliori senza, nonostante gli sforzi, farci raggiungere gli obiettivi desiderati.
Ciò che fa la differenza – l’inizio e la fine del cerchio – sono gli obiettivi eccellenti, che forniscono una direzione ed un senso di scopo profondo. Una straordinaria opportunità per diventare leader che valga la pena seguire.
Ricercando queste due competenze all’interno del profilo italiano del 2017 (che racchiude il livello medio per tutte le otto competenze del modello di Six Seconds), si può notare come quella degli obiettivi eccellenti sia meno sviluppata rispetto alle altre. Un disallineamento con gli obiettivi eccellenti porta ad un allontanamento dalla strategia, dall’orientamento al lungo termine.
Sembra quindi che l’uomo moderno venga spinto a operare in seguito ad una reazione tattica, piuttosto che in funzione di una strategia, e verso una direzione.
A che cosa è dovuto questo smarrimento?
La velocità del progresso e delle innovazioni tecnologiche ha superato quella “umana”, sovraccaricando l’uomo odierno, troppo occupato a stare al passo e a reagire, ma impossibilitato a focalizzarsi su una strategia a lungo termine.
La condivisione dei valori e la forza della vision diventa cruciale, quindi, anche in ambito aziendale, e in questo senso l’intelligenza emotiva può essere uno degli strumenti in grado di sfoltire la nebbia ed aiutare manager e collaboratori a chiarire il proprio focus, individuale e collettivo.
Alle aziende serve il coraggio di cambiare il paradigma: potenziare gli investimenti nelle risorse umane, inserire la misurazione e lo sviluppo dell’intelligenza emotiva come parte integrante della loro strategia – non più con interventi estemporanei – per essere sempre più liberi di creare una direzione, invece che reagire alle pressioni di un’epoca complessa e di un mercato competitivo. Dal 1997, Six Seconds si impegna costantemente a supportare le aziende affinché questo avvenga.
Se non hai ancora scaricato lo State of the Heart 2018 in Italia, puoi farlo ora compilando il form qui di seguito: