“Non ti disunire mai, non te lo puoi permettere”.
Questa frase, che Paolo Sorrentino ha reso celebre nel film È stata la mano di Dio, mi è rimasta impressa. Non tanto per il contesto del film, ma per la forza che porta con sé. È un’espressione che sembra enigmatica, eppure più ci penso, più mi rendo conto che parla di qualcosa di molto concreto: la necessità di rimanere fedeli al proprio mondo interiore.

Il nostro posto nel mondo comincia da dentro

Viviamo tempi che ci spingono costantemente a cambiare, a mostrarci diversi, a indossare maschere per sembrare “giusti” agli occhi di chi ci circonda. E allora il rischio è proprio quello di disunirsi: perdere pezzi per strada, separare le parti di noi che non piacciono o che sembrano meno accettabili.

Quante volte capita di nascondere le fragilità, di minimizzare i fallimenti, di voler cancellare esperienze che ci hanno messo in difficoltà?

Eppure, se ci fermiamo un attimo a pensarci, tutto questo fa parte della nostra storia. Non disunirsi significa imparare ad accogliere ogni parte di sé: le luci e le ombre, i successi e gli inciampi, i ricordi belli e anche quelli che fanno male. Non c’è autenticità senza integrazione. Non c’è identità se lasciamo indietro pezzi importanti del nostro percorso.

Essere fedeli a tutto questo non vuol dire restare immobili o non cambiare mai. Anzi, le esperienze ci trasformano, ci scuotono, ci fanno dubitare di noi. Ma la differenza sta nel modo in cui le attraversiamo. Possiamo viverle come fratture che ci dividono, oppure come passaggi che ci arricchiscono. Personalmente credo che la vera sfida sia questa: restare uniti a ciò che siamo, mentre ci lasciamo cambiare da ciò che viviamo.

Non disunirsi, quindi, non è solo un invito a non perdersi: è un modo di stare al mondo. È scegliere di non lasciare che siano le pressioni esterne a decidere chi dobbiamo essere. È imparare ad ascoltarci e a rispettarci, con onestà e con coraggio.

Forse la chiave è questa: la capacità di restare uniti consolidando ciò che ci rende autentici. Portando con noi radici, ricordi, valori e anche cicatrici.. perché è lì che sta la nostra autenticità, ed è da lì che possiamo costruire connessioni vere con chi ci circonda.

Alla fine, credo che il nostro posto nel mondo poggi proprio su questo: la capacità di rimanere fedeli alla nostra essenza. E allora, qualsiasi cosa ci accada, ricordiamocelo sempre.

Non disuniamoci.

Vito Aliperta