A volte possiamo ritrovarci esattamente dove avevamo sempre voluto essere — il sogno è lì, reale, costruito con impegno — eppure qualcosa non vibra. Manca la connessione. Quello che credevamo fosse il nostro senso sembra essersi attenuato, come se la meta raggiunta avesse perso parte del suo significato.

Questi momenti non parlano di fallimento, ma di ascolto. Ci invitano a interrogarci sul legame tra ciò che facciamo e ciò che ci nutre davvero. È la responsabilità di rimanere fedeli a noi stessi/e, di non fermarci all’apparenza di un traguardo, ma di continuare a cercare il filo che unisce azione e significato.

Tra traguardi e senso: la responsabilità di restare Connessi al proprio sé

Tutti e tutte noi abbiamo un sogno, un’idea di ciò che vorremmo diventare o raggiungere. E spesso lo inseguiamo con determinazione, con passione e con impegno. Eppure, nonostante il successo o il raggiungimento degli obiettivi, può capitare di sentire un vuoto: quella sensazione che qualcosa, dentro di noi, è rimasto irrisolto. La responsabilità qui assume un volto diverso: non è solo impegno verso un obiettivo, ma un invito a esplorare il disallineamento tra ciò che facciamo e ciò che ci nutre davvero.

Cosa accade dentro quando il nostro “fare” sembra disconnesso dal nostro “sentire”? L’invito è allora quello di fermarsi e chiedersi: “cosa manca, davvero? Dove si è perso contatto con ciò che, nel profondo, mi dà senso?”

Per avvicinarsi a questa riflessione, c’è un esercizio potente: pensare a un piccolo gesto quotidiano, un momento in cui ti sei sentito in presenza con ciò che volevi davvero — anche se piccolo, anche se fugace. Può essere un gesto gentile verso qualcuno, una pausa sincera, un momento di ascolto autentico. È in questi spazi che la responsabilità incontra la verità: quello scarto tra ciò che desideri e ciò che ti soddisfa può diventare fonte di domande illuminate, non di giudizio.

 

Il sogno che non soddisfa diventa un invito a rispondere con presenza, senso, cura. Spesso ci dimentichiamo che realizzare un desiderio non è la fine, ma il passaggio verso qualcosa di più profondo: il sentirsi pienamente vivi in ciò che si crea, si dà, si cambia. La responsabilità, in questi casi, è un richiamo a restare connessi con il proprio sé: allineare la forma del sogno con il senso che lo sostiene.

Guardare a ciò che manca non è un fallimento, ma un gesto di chiarezza. E iniziare da lì, con piccoli aggiustamenti, per riempire lo spazio rimasto in ombra, fino a sentirsi completi — in parte o del tutto, con il tempo.

Abbiamo camminato tra leggerezza, autenticità e connessione. La responsabilità ci accompagna, mutevole, come una luce che illumina il passaggio. E il sentiero continua: se vuoi, sarai sempre benvenuta o benvenuto a portare le tue domande, i tuoi piccoli, grandi sogni, in questo dialogo che resta aperto.

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Vito Aliperta