Avete mai pensato alle vostre competenze socio emotive come a delle applicazioni? Quali app

abbiamo a disposizione nel nostro cervello? Cosa succederebbe se imparassimo a scegliere quelle

più utili nelle diverse situazioni? Quali risultati potremmo ottenere?

 

scritto da Manuel Caviglia

9 Gennaio 2007…Steve Jobs presentava l’ iPhone al mondo.

Sono passati 10 anni ed in quell’istante, in modo più rapido di quanto potessimo concepire, si è innescato un processo di cambiamento che non si è più arrestato.

Il concetto di App ha rivoluzionato la comunicazione, le abitudini e ha spazzato via rapidamente i cellulari come li avevamo conosciuti fino a quel momento e che già sembravano un’innovazione incredibile…Oggi, chi l’avrebbe mai immaginato, gli SMS sono obsoleti!

Persino i vecchi iPod della stessa Apple, che potevano sembrare il futuro della fruizione musicale sono ormai un ricordo.

Pensate se qualcuno negli anni ’80 venisse da voi e vi mostrasse un nuovo telefono iPhone…

Qualcuno direbbe…“Telefono? Dove sta la rotella da girare per comporre i numeri?”“Guarda fa anche le foto…” , “Si ok ma dove sta il rullino? Quante ne posso fare…12,24 o 36?”

 

“Ci puoi vedere anche i video! E senza videocassette….Poi dentro c’è una cosa chiamata internet dove puoi accedere a qualsiasi informazione…Come un’enciclopedia che si aggiorna di continuo…E puoi scriverci anche tu se vuoi….”

Incredibile se ci fermiamo a pensarci, allora sarebbe apparsa come fantascienza.

Quante App abbiamo installato in media nei nostri cellulari? E di queste quante sono quelle che utilizziamo maggiormente?

Usi, costumi, abitudini che cambiano continuamente con il mutare dei condizionamenti esterni, innovazione tecnologica in primis.

Cosa succederebbe se invece iniziassimo a considerare l’ipotesi di cambiamenti interni?

Cosa accadrebbe se il nostro cervello cambiasse sistema operativo ed improvvisamente potesse dotarsi di nuove applicazioni?

Il nuovo sistema operativo già esiste ed è stato presentato al pubblico ben 12 anni prima dell’iPhone…Eppure non è ugualmente conosciuto.

Parliamo dell’Intelligenza Emotiva la cui diffusione inizia nel 1995 con la pubblicazione del primo libro sul tema di Daniel Goleman, cui seguiranno molti altri. E come l’iPhone, si scopre nel tempo che può trovare applicazione in numerosi campi della nostra vita che vanno ben oltre alla comunicazione e all’intrattenimento.

Può aiutarci nelle relazioni, sul lavoro, nell’educazione dei ragazzi, ad avere un maggiore benessere e qualità di vita, a perseverare di fronte una difficoltà, ad avere un atteggiamento mentale positivo, tutto grazie a nuove “App” come il pensiero critico, immaginazione, flessibilità, focus, resilienza, proattività, impegno, riflessione, ottimismo…e la lista potrebbe proseguire.

Tutto parte dal semplice fatto di ascoltare i nostri SMS interni che sono le emozioni. E visto che gli SMS sono già obsoleti come se non bastasse scopriamo anche che siamo predisposti all’empatia e alla connessione con gli altri grazie alla scoperta (1992) dei neuroni a specchio, merito di un Italiano, Giacomo Rizzolatti…Quindi i nostri SMS interni possono diventare dei veri e propri gruppi Whatsapp e connetterci positivamente con le persone in modo più istantaneo ed installare ulteriori App, come la collaborazione, la sinergia, l’intuizione emotiva…

Le emozioni hanno davvero questo potere solo che tendiamo a fraintenderle, ignorarle, esasperarle.

Intelligenza Emotiva è comprendere che le emozioni sono un flusso di informazioni ed energia e che ci spingono verso un’azione. Se l’informazione è letta correttamente il flusso di energia ci porterà lontano, in caso contrario ci potrà travolgere o far soffocare.

Quanti di fronte ad una frustrazione la esasperano sviluppando un’approccio alla lamentela continua ed al vittimismo? Ok perfetto…nel nostro cervello abbiamo installato l’App “Lamentela” e più la usiamo più la faremo diventare un’abitudine e magari ci verrà voglia di installare App simili….Come le pubblicità…App consigliate in base ai tuoi gusti…perché non provare “Depressione”? Può avere gli stessi effetti paralizzanti nella tua vita ma in compenso sprecherai meno energie rispetto alla lamentela perché perderai anche la voglia di parlare…Ma gli effetti sono garantiti! La tua vita sarà ferma.

Quali App stiamo installando nel nostro cervello?

Quali emozioni e quali pensieri prendiamo dall’infinità di elementi dell’App Store?

Nel 2015 Apple annuncia al mondo che un miliardo di persone utilizza i suoi dispositivi in tutto il mondo….

Cosa accadrebbe se un miliardo di persone nel mondo praticasse l’Intelligenza Emotiva?

Ci vorrà più tempo…La crescita personale, l’evoluzione della coscienza umana pare non correre rapida come la tecnologia.

Quanto siamo disposti ad investire per un iPhone e quanto siamo disposti ad investire su elementi apparentemente intangibili legati alla nostra crescita personale?

Quanto pagheremmo un’App che ci assicura una migliore educazione, rapporti familiari più sereni, e ambienti di lavoro più improntati alla collaborazione e al benessere collettivo?

Il passo da compiere è capire che l’App Store per questo non è fuori ma dentro di noi.

Six Seconds, network leader mondiale sul tema dell’Intelligenza Emotiva, presente in oltre 120 paesi in tutto il mondo e i cui strumenti sono da circa venti anni utilizzati con successo da persone, aziende e strutture scolastiche si è posta una data per questo obiettivo. Il 2039.

Un team sempre più vasto di Changemakers (coach, trainer e consulenti) lavora all’unisono in diversi paesi verso questo obiettivo. Ma sarebbe interessante che tutti si ponessero la domanda…

Cosa accadrebbe nel mondo se un miliardo di persone praticasse l’intelligenza emotiva entro il 2039?

Il sistema operativo esiste da oltre venti anni, le App dei talenti e dell’eccellenza umana sono sempre esistiti e gli esempi positivi nella storia non sono mancati…Eppure continuiamo a non capire il messaggio. A sottovalutarne l’importanza e l’impatto.

Abbiamo visto con i nostri occhi, lavorando con gli strumenti di Six Seconds, come questi elementi possano trasformare aziende, famiglie, scuole…I risultati sono gli stessi in tutti i Paesi, forse perché l’unico linguaggio davvero comune a tutte le culture è proprio quello delle emozioni.

Di cosa abbiamo bisogno per diffondere ancora di più questo messaggio?

Forse è qui l’ironia…Un iphone potrà essere un veicolo di comunicazione, i social potranno esserlo. La tecnologia ci darà elementi per arrivare più lontano per sensibilizzare le persone. Queste stesse righe sono scritte per essere diffuse su Internet.

La tecnologia sarà un elemento chiave per un cambiamento di coscienza.

E sarà indubbio che quando ciò sarà avvenuto davvero allora potrà essere la coscienza a veicolare un nuovo uso etico e responsabile della tecnologia.

Ne riparleremo nel 2039. O magari anche prima.