In questa intervista con Joshua Freedman, Annie McKee parla del libro, e del perchè l’Intelligenza Emotiva sia essenziale per una grande leadership.

PRESENTAZIONE

Nel loro nuovo libro, Resonant Leadership: Renewing Yourself and Connecting with Others through Mindfulness, Hope and Compassion, Richard Boyatzis e Annie McKee esplorano come i leader possano connettersi ad un livello emozionale al fine di motivare ed ispirare le persone. Il libro mostra nuove ricerche su come le emozioni siano contagiose e al suo interno si trovano storie di leader eccezionali ed esercizi per sviluppare le capacità di leadership.

In questa intervista con Joshua Freedman, Annie McKee parla del libro, e del perchè l’Intelligenza Emotiva sia essenziale per una grande leadership.

Di cosa parla il libro?

Parla di come diventare efficienti e mantenersi tali nella posizione di leadership, attraverso un’analisi delle cause che hanno portato al fallimento di alcuni buoni leader – e di come rinnovare e sostenere la propria leadership. Perchè tu e Richard avete scritto questo libro? Nel nostro precedente libro, Primal Leadership, abbiamo parlato della strada da seguire per diventare un buon leader. Nel tempo, abbiamo lavorato con molti bravi leader, ma ci siamo stupiti nel vedere come molti di essi, ad un certo punto della loro vita professionale, si fossero persi. Siamo andati ad esplorare cosa significa sostenere una grande leadership: quest’ultimo punto cruciale è il fulcro dell’ultimo libro.

Qual è il collegamento tra Intelligenza Emotiva e breakthrough leadership?

Fondamentalmente il leader deve essere in grado di avere un impatto positivo sulle persone. Non può raggiungere tale obiettivo senza una forte dose di Intelligenza Emotiva. Essa deve essere nella “valigetta degli attrezzi” del leader. Inoltre, come riportato nel nuovo libro, il leader deve avere un grandissimo feeling con l’Intelligenza Emotiva anche per l’impatto sul proprio benessere.

L’Intelligenza Emotiva è realmente qualcosa di nuovo e differente o rappresenta solamente una nuova moda?

Sì e no. E’ stata usata qualche volta perché di moda. Ma è definitivamente più di quello: l’Intelligenza Emotiva si riferisce ad un importante corpo di ricerca sulle competenze delle quali si ha bisogno come leader. Io penso che l’Intelligenza Emotiva sia menzionata così di frequente semplicemente perché l’abbiamo ignorata per tanto tempo.

Cosa spera possa rappresentare questo libro per i leader?

Esercitare la leadership è molto difficile e stressante soprattutto in tempi così sfidanti. Io spero che questo libro mostri ai leader che l’Intelligenza Emotiva è un importante aspetto, davvero cruciale, e che è importante prendersi del tempo per rinnovarsi. La pratica di rinnovamento non è un lusso per un leader; è un requisito di lavoro. Come leader non devi essere perfetto. Sarai molto più efficace se non ti poni come “super eroe”.

La leadership eccellente è qualcosa che può essere mantenuta?

Si, ma bisogna lavorarci sopra. Non accade automaticamente. Come menzionato prima, hai bisogno della pratica di rinnovamento che può includere attività di formazione in cui mettersi in gioco, addestrando arti creative, facendo sport, ecc. Quando i leader investono nel rinnovamento poco tempo rischiano di trovarsi in un vicolo cieco.

Nel ricerche fatte per scrivere il libro, c’e’ stata una chiave di lettura o alcuni dati che ti hanno influenzata come leader?

Noi non dovremmo dimenticare di rinnovarci!! Noi dovremmo praticare quello che predichiamo. Nel libro noi parliamo della ‘sindrome di sacrificio’, ovvero molti leader si esauriscono perché pensano (come molti) che devono fare tutto loro. Io credo che molti patiscano questa sensazione. Io ora so che anche i grandi leader non sono grandi leader per sempre. Se non mi rinnovo, il mio ruolo di comando sarà compromesso.

Perchè un leader dovrebbe interessarsi all’Intelligenza Emotiva?

L’ho detto prima: senza questa un leader non entra in connessione con le persone e con se stesso. Si può dire che l’intelligenza razionale sia come il cervello di comando, mentre l’Intelligenza Emotiva è il cuore di comando. Senza il cuore, non c’è nessuna gioia, nessuna inspirazione e nessuna perseveranza.

Fra i leader con cui lavori chi ti ha ispirato di più? Perché?

Non c’è un leader in particolare. Nel mio lavoro quando entro in connessione emotiva profonda con loro, inizio a sentirmi ispirata. Comprendo poi che non sono da sola, che noi tutti siamo pezzi dello stesso puzzle, noi tutti desideriamo contribuire alla vita–ma lo troviamo difficile da fare nella vita di ogni giorno. Noi abbiamo bisogno di relazioni profonde ed oneste, di condividere ed imparare. C’è sempre qualche cosa che imparo da ogni leader col quale lavoro.

Quale è la prossima frontiera della Leadership con Intelligenza Emotiva?

Quello è difficile dirlo. Io penso che in questo momento ci siano tanti aspetti di ricerca che vanno in una direzione simile. Non solo la psicologia, ma anche le neuroscienze, la biologia, la teoria organizzativa l’economia (si veda l’ultimo Premio Nobel per l’Economia che va agli studi sulla Teoria dei Giochi). Si sta scoprendo il ruolo e l’importanza delle emozioni, le nostre relazioni e le nostre aspirazioni più profonde. Quindi, io mi aspetto più ricerche interdisciplinari sull’importanza dell’Intelligenza Emotiva nella leadership. Ed mi aspetto inoltre che sia richiesto come elemento necessario per la leadership una formazione su gli aspetti emotivi.

Dove stai andando nel tuo sviluppo come leader, change agent e persona?

Vorrei divertirmi di più e trascorrere più tempo con le persone che amo e lavorare sodo per fare la differenza nelle vite delle persone col le quali mi interfaccio.